I biomarcatori molecolari e le vie di segnalazione coinvolte nel carcinoma uroteliale (UC) sono fondamentali per comprenderne l'eterogeneità biologica e identificare sottotipi specifici.
Inoltre, la comprensione dei sottotipi molecolari del tumore della vescica può aiutare a rivelare potenziali biomarcatori e identificare sottopopolazioni distinte di pazienti.
Alcuni dei biomarcatori emergenti e potenzialmente predittivi per l'UC includono:
Alterazioni FGFR
Espressione di PD-(L)1
Burden delle mutazioni tumorali
Microambiente tumorale
Una dettagliata comprensione molecolare dell'UC ha portato all'identificazione di sottotipi distinti che potrebbero aiutare a orientare gli approcci terapeutici.
Più specificamente, i recenti sviluppi nella comprensione della patologia del cancro alla vescica hanno portato all'identificazione di sei classi molecolari. In ordine decrescente di prevalenza, i sei sottotipi di MIBC sono:
Basale/squamoso (35%)
Ricco in stroma (15%)
Luminale papillare (24%)
Luminale non specificato (8%)
Luminale instabile (15%)
Neuroendocrino-simile (3%)
Come mostrato nella tabella seguente, ogni sottotipo molecolare di MIBC ha distinti:
Pattern di differenziamento (ad es. uroteliale/luminale, basale o neuroendocrino)
Meccanismi oncogenetici (ad es. FGFR3, PPARG, RB1, ecc.)
Microambienti tumorali (ad es. infiltrazione immunitaria o stromale)
Caratteristiche istologiche (ad es. papillare, squamosa o neuroendocrina)
Associazioni cliniche (ad es. stadio del tumore, sesso o età)
Le probabilità di sopravvivenza di un paziente affetto da tumore della vescica dipendono fortemente dallo stadio, e la progressione da MIBC a metastasi è comune
Nonostante la cistectomia radicale raccomandata dalle linee guida, fino al 50% dei pazienti con MIBC può presentare una recidiva a distanza.
Inoltre, la recidiva sistemica è più frequente nella malattia localmente avanzata (dal 32 al 62%) e nei pazienti con coinvolgimento linfonodale (dal 52 al 70%).
La comprensione delle alterazioni genomiche che possono guidare la crescita tumorale ha migliorato gli outcome dei pazienti con diversi tipi di cancro. Di conseguenza, le linee guida internazionali raccomandano l'uso di routine di test molecolari nei tumori avanzati o metastatici.
Le linee guida ESMO raccomandano l'uso di routine della NGS nei tumori
avanzati del polmone non squamoso a piccole cellule, della prostata,
dell'ovaio e del colangiocarcinoma.
La gestione dell'UC sta diventando sempre più multidisciplinare, con una stretta collaborazione e un apporto critico da parte di diverse specializzazioni per guidare piani di gestione efficaci della malattia per i pazienti.
Collabora subito con il tuo patologo per creare un'infrastruttura di analisi.
Il patologo è un partner essenziale nella diagnosi di UC
e nell'identificazione del tipo di tumore presente.
Poiché i tempi di esecuzione delle diverse piattaforme NGS possono variare, assicurati di eseguire i test molecolari
al momento della diagnosi di malattia avanzata.
Quando si stabiliscono i protocolli di analisi molecolare per i pazienti con LA/mUC, è importante collaborare con l'urologo curante per garantire la disponibilità di campioni di sufficiente qualità
La qualità dei campioni, compresa la cellularità del tumore, lo stato
di conservazione e di fissazione, è fondamentale per le pratiche ottimali
di analisi molecolare.
I campioni FFPE sono normalmente utilizzati per la maggior parte
delle tecniche di analisi molecolare, grazie al vantaggio della conservazione dei dettagli morfologici e alla possibilità di conservare i campioni
a lungo termine e a basso costo.
Non è sempre possibile acquisire grandi quantità di DNA per i test genetici; tuttavia, i metodi NGS richiedono quantità di DNA pari a nanogrammi rispetto
al sequenziamento Sanger tradizionale, che richiede quantità in microgrammi.
APOBEC: apolipoprotein B mRNA editing catalytic polypeptide-like; cellule T CD8: linfociti T citotossici; CDKN2A: cyclin-dependent kinase inhibitor 2A; DNA: acido desossiribonucleico; E2F3: gene codificante per il fattore di trascrizione E2F3; EGFR: epidermal growth factor receptor; ELF3: gene codificante per il fattore di trascrizione E74-like ETS transcription factor 3; ERBB2: gene codificante per il recettore tyrosine-protein kinase erbB-2; ERCC2: gene codificante per la proteina XPD; ESMO: European Society of Medical Oncology; FFPE: fissato in formalina e incluso in paraffina; FGFR: fibroblast growth factor receptor; KDM6A: gene codificante per la lysine-specific demethylase 6A; LA: localmente avanzato; MDT: equipe multidisciplinare; MIBC: carcinoma alla vescica muscolo invasivo; mUC: UC metastatico; NCCN®: National Comprehensive Cancer Network®; NGS: next-generation sequencing; cellule NK: cellule natural killer; PD-(L)1: programmed death-ligand 1; PPARG: peroxisome proliferator-activated receptor gamma; RB1: gene codificante per il tumour suppressor retinoblastoma protein 1; T2: crescita tumorale nel muscolo; T3: crescita tumorale nello strato lipidico; T4: crescita tumorale esterna alla vescica; TMB: burden delle mutazioni tumorali; TP53: gene codificante per p53; UC: carcinoma uroteliale.